Nel caso di vettore energetico utilizzato per più servizi, senza possibilità di contatori specifici (tipicamente la caldaia o lo scambiatore che alimentano tanto il riscaldamento quanto l'acs) la revisione 2015 della 10200 prevedeva di ripartire in base a coefficienti k determinati basandosi sui consumi di tale vettore calcolati ex uni ts.
L'attuale revisione (2018) disciplina tale caso al paragrafo 8 e, sempre nel caso di assenza/impossibilità di contatori specifici E nel caso il rendimento del/i generatore/i sia uniforme, prevede di determinare i coefficienti (ora chiamati f) in base all'energia utile consumata per i rispettivi servizi. In tutti gli altri casi la valutazione del metodo è affidata al professionista.
Ora, si dia il caso di caldaia a condensazione che alimenti un impianto a pannelli radianti e provveda anche al caricamento di un bollitore sanitario: il rendimento nell'operare per l'uno e l'altro servizio non sarà il medesimo. Inoltre il consumo di energia elettrica per i due servizi nulla ha a che vedere con l'energia termica prodotta. Pertanto ritengo più corretto operare come segue:
- energia utile registrata per servizio X / (rendimento di generazione per servizio X x PCI metano) = consumo "effettivo" metano per sevizio X
- fattore f metano per servizio X risultato del rapporto tra consumo effettivo metano per servizio X e consumo totale metano
- fattore f energia elettrica rapporto tra i consumi calcolati ex uni ts per ciascun servizio in rapporto al consumo ex uni ts totale; in pratica alla vecchia maniera.
Attendo la vostra
Ripartizione spese vettori energetici su più servizi
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Re: Ripartizione spese vettori energetici su più servizi
Ti ringrazio per aver messo da parte il risentimento personale a favore dello spirito professionale; la mia stima nei tuoi confronti ne esce vieppiù rafforzata