Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Moderatore: Edilclima
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Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Come da titolo,
impresa fallisce nel 2010,
le dichiarazioni di conformità non ci sono per ovvie ragioni;
il nuovo acquirente vorrebbe regolarizzare il tutto
chiedendo l'agibilità;
mancano le seguenti dico:
- sanitario
- gas piani cottura
- pavimento radiante
Formalmente essendo impianti post 2008 non si potrebbe fare la DIRI
ma praticamente come si affronta questo caso?
Neanche si può prendere un idraulico che non è stato il realizzatore
e fargli fare la DICO....
Fare una DIRI specificando la quesione?
Per il pavimento radiante ci andrebbe un progetto però...
impresa fallisce nel 2010,
le dichiarazioni di conformità non ci sono per ovvie ragioni;
il nuovo acquirente vorrebbe regolarizzare il tutto
chiedendo l'agibilità;
mancano le seguenti dico:
- sanitario
- gas piani cottura
- pavimento radiante
Formalmente essendo impianti post 2008 non si potrebbe fare la DIRI
ma praticamente come si affronta questo caso?
Neanche si può prendere un idraulico che non è stato il realizzatore
e fargli fare la DICO....
Fare una DIRI specificando la quesione?
Per il pavimento radiante ci andrebbe un progetto però...
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Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Si rifanno i progetti, mantenendo il più possibile la conformità con l'esistente, se compatibili con la regola dell'arte, la normativa e la prassi, o si modifica ciò che non è a norma, e si redigono le nuove DICO
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Se banalmente fosse tutto a norma non potrei redigere ne la DIRI (xè dopo 2008) ne DICO....NoNickName ha scritto: ↑lun dic 12, 2022 20:22 Si rifanno i progetti, mantenendo il più possibile la conformità con l'esistente, se compatibili con la regola dell'arte, la normativa e la prassi, o si modifica ciò che non è a norma, e si redigono le nuove DICO
come si fa?
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Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Ripeto: si rifanno i progetti, e se tutto è a norma (cosa improbabile visto che sono passati 12 anni), si redigono le nuove DICO.christian619 ha scritto: ↑gio dic 15, 2022 07:27Se banalmente fosse tutto a norma non potrei redigere ne la DIRI (xè dopo 2008) ne DICO....NoNickName ha scritto: ↑lun dic 12, 2022 20:22 Si rifanno i progetti, mantenendo il più possibile la conformità con l'esistente, se compatibili con la regola dell'arte, la normativa e la prassi, o si modifica ciò che non è a norma, e si redigono le nuove DICO
come si fa?
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Difficile trovare una ditta (o anche più di una visto che parli di termico, idraulico e gas) che non avendo partecipato al cantiere e non sapendo nulla di quanto installato, si prenda la responsabilità di una DICO a fronte di zero lavori (e con quale compenso ?).
Adeguare alle norme odierne non è richiesto se il cantiere è stato chiuso nel 2008.
Si dovrebbero formalizzare ed eseguire interventi di rifacimento parziale per giustificare una DICO ed anche in questo caso la nuova ditta si dovrebbe prendere la responsabilità di quanto non toccato.
Forse si potrebbe ritrovare il responsabile dell'impresa fallita e chiedergli di redigere la DICO retrodatata prima del fallimento......
Sono situazioni che la norma non contempla e le possibili soluzioni potrebbero essere al limite della legalità.
Adeguare alle norme odierne non è richiesto se il cantiere è stato chiuso nel 2008.
Si dovrebbero formalizzare ed eseguire interventi di rifacimento parziale per giustificare una DICO ed anche in questo caso la nuova ditta si dovrebbe prendere la responsabilità di quanto non toccato.
Forse si potrebbe ritrovare il responsabile dell'impresa fallita e chiedergli di redigere la DICO retrodatata prima del fallimento......
Sono situazioni che la norma non contempla e le possibili soluzioni potrebbero essere al limite della legalità.
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Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Ecco questo è un punto interessante. Immagino che la fattura sia stata pagata e così si possa dimostrare che i lavori sono stati eseguiti.
Tuttavia, a mio modestissimo parere, qua e là supportato dalla giurisprudenza, in questo paese di scimmie dove non c'è certezza del diritto, l'obbligazione del debitore non è completa; lo è solo la parte del creditore. L'oggetto del contratto prevede ANCHE l'emissione della DICO, quindi di fatto senza la DICO la controprestazione del debitore è incompleta.
Questo comporta anche la possibilità per il creditore di insinuarsi al fallimento, perché: "il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile", art. 1218cc.
D'altra parte, l'incompleta esecuzione dei lavori, seppur solo documentale, sancisce l'inadeguatezza del lavoro svolto, e con essa l'impossibilità di dichiarare il cantiere chiuso (e cioè non è possibile dire che l'impianto è conforme, e dunque non è neppure possibile avviarlo).
Chi avvia un impianto privo di DICO commette un illecito, potenzialmente pericoloso e pregiudizievole per l'incolumità sua e di terzi.
Ad esempio: scoppia la caldaia, crea un danno e qualcuno magari si fa male, e si scopre che l'impianto era privo di DICO, l'esercente l'impianto e il terzo responsabile, se c'è, sono penalmente e civilmente responsabili.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Il cantiere può essere chiuso anche senza DICO, che servono invece alla richiesta dell'agibilità.
Difatti non avranno l'agibilità e stanno cercando di ottenerla ora.
Sono situazioni spinose.
Difatti non avranno l'agibilità e stanno cercando di ottenerla ora.
Sono situazioni spinose.
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Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
Ah, sì, e cosa alleghi alla scia?
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
A mio avviso non se ne esce, se non trovando un'impresa che si accolli la responsabilità della "realizzazione" dell'impianto, anche se questo significa rifare l'impianto.... (se non in tutto, almeno in parte).
Tuttabia ci sono casi in cui l'impianto realizzato è per lo più facilmente visibile o "prevedibile", e facendo le idonee prove di tenuta, o sostituendo valvole/interruttori, ecc... non è detto che la cosa sia tanto campata in aria.
Tuttabia ci sono casi in cui l'impianto realizzato è per lo più facilmente visibile o "prevedibile", e facendo le idonee prove di tenuta, o sostituendo valvole/interruttori, ecc... non è detto che la cosa sia tanto campata in aria.
Re: Impresa fallita nel 2010; mancano le dichiarazioni di conformità
l'unico modo conforme alla legge è quello (come dice anche boba74): si fa un progetto di adeguamento normativo, l'impresa che adegua (alle norme vigenti oggi) fa i lavori necessari ed emette le DICO che a quel punto coprono tutto l'impianto messo a norma.NoNickName ha scritto: ↑gio dic 15, 2022 07:38 Ripeto: si rifanno i progetti, e se tutto è a norma (cosa improbabile visto che sono passati 12 anni), si redigono le nuove DICO.
se non si trova un'impresa che accetta il progetto, si fa un progetto più invasivo, che prevede rifacimenti più estesi, fino a che se ne trova una che ci sta. al limite estremo, qualora si facesse un rifacimento completo, l'impresa che ci sta la si trova.
non penso che il punto sia il cantiere (uno il cantiere lo può chiudere anche senza aver realizzato nulla).
il punto è che l'acquirente ha acquistato un edificio inagibile. per renderlo agibile deve mettere gli impianti a norma. per metterli a norma, deve adeguarli alle norme vigenti oggi (o rifarli, se inadeguabili). poi se è stato truffato farà causa, e se invece lo sapeva spenderà quel che c'è da spendere, ma questo è poco rilevante, l'unico modo per metterci piede dentro legalmente è comunque adeguarsi alle norme vigenti.