caldaia a condensazione + termocondizionatore canalizzato

[Salpyg]

Per poter detrarre il 55% sulla sostituzione di una caldaia vecchio tipo con una a condensazione, è obbligatorio prevedere per tutti i corpi scaldanti le valvole termostatiche o altra regolazione di tipo modulante.
Nel caso specifico si vorrebbe sostituire un generatore ad aria esterno, con una caldaia a condensazione, ed il cliente vorrebbe all'interno n° 2 termocondizionatori canalizzabili nel controsoffitto con distribuzione dell'aria attraverso i canali e bocchette ad alta induzione.

Secondo voi se si fanno installare su ogni termocondizionatore una valvola a 2 vie pilotata dal relativo termostato, un po' come per i ventilconvettori, si può sostenere per il 55% la condizione di regolazione di tipo modulante agente sulla portata, come citato dalla normativa?:
- Valvole termostatiche a bassa inerzia termica (o altra regolazione di tipo modulante agente sulla portata) su tutti i corpi scaldanti ad esclusione degli impianti di climatizzazione invernale progettati e realizzati con temperature medie del fluido termovettore inferiori a 45°C.

Questo tipo di macchine, secondo voi se vengono fatte lavorare con temperature medie del fluido inferiori a 45 °, riescono a creare le condizioni di confort all'interno degli ambienti o l'aria in uscita non ha la dovuta temperatura per poter riscaldare bene?

Grazie salpyg

[Salpyg]

Nessun di voi ha avuto richieste di questo tipo, fatemi sapere... grazie

[Lomby]

Ho un caso analogo al tuo, ma molto più complesso: la sostituzione del generatore con uno a condensazione, è abbinata ad una serie di circuiti con caratteristiche diverse e mi sto scervellando per ottener sto benedetto 55%....

Sui circuiti ventil o aerotermi pensavo di installare una valvola mix a 3 vie sul ritorno (per far deviare il fluido in mandata a seconda del carico) in modo da mantenere la temperatura di mandata costante e variare la portata sul circuito utenza (ovviamente resta costante sul circuito "collettore"): secondo voi può funzionare tecnicamente e può valere ai fini della detrazione del 55%?
In effetti anche mantenendo una pompa a portata costante, ho un sistema di regolazione modulante agente sulla portata; si può fare o sbaglio qualcosa???
In pratica devo installare una sonda di temperatura in ambiente, cercando di pèosizionarla in un punto "strategico" e che rilevi una temperatura uniforme (tra l'altro i circuiti funzionao anche in freddo...)
In alternativa pensavo di fare un circuito diretto con valvole a due vie sui singoli ventil e fare un circuito di by-pass per non cambiare la pompa e metterne una a giri variabili...

[Salpyg]

C'è qualcuno che ha avuto modo di approfondire in passato questo argomento... Grazie Salpyg

[SapereLibero]

Stando a quanto scritto nella legge, tu devi prevedere per ogni corpo scaldante una regolazione apposita. Ora un canalizzato è concettualmente differente da un corpo scaldante poichè la batteria non emette calore direttamente in ambiente. Lo scopo delle valvole termostatiche dei radiatori è sfruttare gli apporti interni gratuiti, quindi tecnicamente parlando la regolazione definita per ogni corpo scaldante, sarebbe intesa come per ogni ambiente. A questo punto se ti basta la legge e definisci corpo scaldante la UTA è una cosa, ma se valuti il senso del concetto, ti toccherà attuare una regolazione stanza per stanza.

[Salpyg]

Nel mio caso il negozio è costituito da un unico grande locale. Quindi potrei fare una regolazione modulante sulla portata della uta considerandolo come unico ambiente.
Salpyg

[alberto50]

cari amici ho necessità di una risposta ad un problema ripetuto,che i tecnici intervenuti e l'istallatore dell'impianto non riescono a risolvere.
nel 2003 ho istallato nel reparto notte della mia abitazione un impianto di condizionamento composto da due macchine esterne montate sul tetto della casa modello DAIKIN3MKS50BVMB TRIAL con tre split e un'ulteriore macchina identica a cui però ho collegato solo due split.
l'impianto viene utilizzato solo nel periodo estivo durante la notte , se consideriamo le ferie veramente poco.
nel 2006 ad inizio estate facendo partire l'impianto ,la macchina con collegati tre split non faceva freddo e la luce lampeggiava, seguendo il test degli errori con il telecomando presentava l'errore E8 in tutti e tre gli split;l'altra macchina con collegati due split, su uno di questi presentava l'errore A1 pur funzionando regolarmente.
dopo aver parlato con l'istallatore ho interpellato l'assistenza daikin di zona che riscontrava la rottura del compressore nella macchina con tre split e che l'errore della macchina con due split era solo nella memoria e sarebbe stato eliminato azzerando la stessa.
quest'anno(2009) ho accesso l'impianto e mi ha dato gli stessi problemi del 2006, nonostante avessi sostituito il compressore(con una spesa di circa 1600 euro); ho di nuovo contattato l'assistenza tecnica della DAIKIN che a parole dice che è un problema di impianto che è stato montato con tubi non perfettamente puliti,eccetera ecc.
sul modulo di intervento di riparazione dice:"DIFETTO RISCONTRATO:COMPRESSORE UNITà ESTERNA GUASTO
DIAGNOSTICATO PROBLEMA SI CONSIGLIA DI SOSTITUIRE UNITà ESTERNA BONIFICANDO LE TUBAZIONI ,POTREBBERO ESSERE PRESENTI IMPURITà NEL CIRCUITO FRIGO E SICURAMENTE OLIO ACIDO"l'impressione è che l'uno non voglia dare la colpa all'altro.;alla domanda dov'è il problema dice che solo tre aziende hanno un macchinario costosissimo che possa dire di chi è e dov'è il problema.
essendo profano avrei necessità di capire il da farsi per risolvere definitivamnte, perchè a questo punto la sostituzione del compressore avvenuta nel 2006 è stata vana.
il mio tecnico dice che non può essere problema dell'impianto in quanto sono"solo 2 tubi", invece nel vostro forum riscontro che la lunghezza\spessore delle tubazioni è fondamentale per la durata del compressore.
vorrei anche capire dove si trova il problema per poter,per quanto possibile, individuare le responsabilità.
sono certo che potrete darmi suggerimenti utili e per quetso ringrazio anticipatamente.