ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO

Normativa Europea, Nazionale e Regionale sulla classificazione e certificazione energetica degli edifici, accreditamento tecnici, ecc.

Moderatore: Edilclima

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EMANUELAT
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Iscritto il: mar lug 21, 2009 19:09

ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO

Messaggio da EMANUELAT »

Salve, non riesco a comprendere bene il punto 7.5 b) dell'allegato A delle Linee guida nazionali
"in presenza di impianti centralizzati privi di sitemi di regolazione e contabilizzazione del calore, l'indice di prest. energetica per la certificazione dei singoli alloggi é ricavabile ripartendo l'indice di prestazione energetica (EPli) dell'edificio nella sua interezza in base alle tabelle millesimali relative al servizio di riscaldamento"
Io lo interpreto così:
1) calcolo L'epi dell'intero edifcio con i KW della caldaia centralizzata
2) applico i millesimi dell'alloggio i esame all'EPpli calcolato.
Ma in questo modo penso di ottenere un dato errato perché il singolo appartamento non avrà la stessa superficie disperdente e quindi l'S/V dell'edificio...
E poi mi chiedo se per esempio l'EPli dell'edificio é 160 e ricade in classe G , applicando i millesimi dell'alloggio mi viene un "sub EPli" di 30 vuol dire che questo sale in una classe molto superiore ?

Possibile che invece il testo di legge debba essere inteso come ripartizione millesimale a "monte" del calcolo ossia ripartizione dei KW della caldaia e poi svolto il calcolo come se l'alloggio avesse una sua propria caldaia ?

Grazie a chi vorrà chiarire il mio dubbio.
Emanuela
p.giordano
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Iscritto il: mar lug 14, 2009 10:08

Re: ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO

Messaggio da p.giordano »

EMANUELAT ha scritto:Salve, non riesco a comprendere bene il punto 7.5 b) dell'allegato A delle Linee guida nazionali
"in presenza di impianti centralizzati privi di sitemi di regolazione e contabilizzazione del calore, l'indice di prest. energetica per la certificazione dei singoli alloggi é ricavabile ripartendo l'indice di prestazione energetica (EPli) dell'edificio nella sua interezza in base alle tabelle millesimali relative al servizio di riscaldamento"
Io lo interpreto così:
1) calcolo L'epi dell'intero edifcio con i KW della caldaia centralizzata
2) applico i millesimi dell'alloggio i esame all'EPpli calcolato.
Ma in questo modo penso di ottenere un dato errato perché il singolo appartamento non avrà la stessa superficie disperdente e quindi l'S/V dell'edificio...
E poi mi chiedo se per esempio l'EPli dell'edificio é 160 e ricade in classe G , applicando i millesimi dell'alloggio mi viene un "sub EPli" di 30 vuol dire che questo sale in una classe molto superiore ?

Possibile che invece il testo di legge debba essere inteso come ripartizione millesimale a "monte" del calcolo ossia ripartizione dei KW della caldaia e poi svolto il calcolo come se l'alloggio avesse una sua propria caldaia ?

Grazie a chi vorrà chiarire il mio dubbio.
Emanuela
Effettivamente e' uno dei punti piu' oscuri delle linee guida.

Innanzitutto e' chiaramente una bestialita' (...l'indice di prest. energetica per la certificazione dei singoli alloggi é ricavabile ripartendo l'indice di prestazione energetica (EPli) dell'edificio nella sua interezza in base alle tabelle millesimali relative al servizio di riscaldamento --> Non e' EPli ma Epi, quindi un appartamento con 10/1000 di riscaldamento in un condominio con EPi = 200 kWh/m2anno ha un Epi di 2 kWh/m2anno, meglio di una casa passiva ! )

Vabbe', sara' uno svarione. Con il tempo che c'e' voluto per partorirle ste linee guida potevano fare un po' piu' di attenzione a questa e varie oltre cosette.

Supponiamo di leggerlo nell' unico modo possibile, cioe' che il "fabbisogno di energia primaria si ripartisce ..." . Questo vuol dire che devo rilevare e calcolare tutto l'edificio per certificare un singolo appartamento ? Chi paga un lavoro del genere ?

Inoltre, che senso ha utilizzare S/V proprio dell' appartamento, come se si trattasse di una villetta ?
Tutto il paragrafo 7.5 non sta in piedi. Urgono chiarimenti. Io onestamente non so come fare se non applicarlo alla lettera, contro ogni buon senso tecnico.

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Paolo
CDM sas
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Iscritto il: sab dic 27, 2008 12:28

Re: ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO

Messaggio da CDM sas »

Il punto 7.5 b) è incomprensibile, mi sembra comunque che voglia assegnare EPli delle singole U.I. non in base al rapporto S/V dell'appartamento, ma legarlo all'intero edificio.

Che ne pensate di questa interpretazione:
Dal rapporta S/V dell'intero condominio si ricava EPli del fabbricato, che moltiplicato per i mq utili (somma dei mq di tutte le U.I.) otteniamo i kWh/anno. Questo valore si ripartirà per le singole U.I. in base ai millesimi del riscaldamento, infine dividendo i kWh/anno delle U.I. per i mq utili si arriva alla determinazione dell'EPli del singolo appartamento.
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geocer
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Iscritto il: lun mag 25, 2009 15:20

Re: ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO

Messaggio da geocer »

EMANUELAT ha scritto:Possibile che invece il testo di legge debba essere inteso come ripartizione millesimale a "monte" del calcolo ossia ripartizione dei KW della caldaia e poi svolto il calcolo come se l'alloggio avesse una sua propria caldaia?
Anche io, fino ad ora, pensavo si dovesse fare + o - così (per spaccare il pelo in otto o più parti).
Ora però mi è nato un bel dubbio ma, dovessi scegliere e salvo spiegazioni sc(i)entifiche più approfondite, continuerei a ripartire la potenzialità della caldaia (che mi pare essere uno dei due aspetti macroscopici utili per la certificazione (sistema edificio-impianto)) "a monte".
Ciao. :D
"Il principio della scienza della pittura è il punto, il secondo è la linea, il terzo è la superficie, il quarto è il corpo che si veste di tal superficie"
Leonardo da Vinci
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