Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Moderatore: Edilclima
Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Buongiorno mi è capitato un caso di di un condominio composto da più di 40 unità abitative, servito da un generatore di calore (circa 500 kW) con bruciatore non modulante (con più di 20 anni), ove un condomino si è distaccato senza il permesso dell'assemblea. L'appartamento ha un fabbisogno stimato di circa 8 kW. Mi si chiede di dimostrare con calcoli, il fatto che il generatore non modulante non risenta del distacco di detta unità abitativa e pertanto che i consumi risultino invariati. In questa situazione vi sarà pertanto un danno per i condomini che rimarranno attaccati all'impianto centralizzato, dato che la medesima quota ripartita in x condomini verrà ripartita in x-1. Non vengono accettate le bollette pre e post distacco quale prova documentale in quanto troppo influenzate dai cambiamenti climatici. Teoricamente mi pare abbastanza ovvio che il generatore non senta un singolo distacco, il problema è trovare un modello di calcolo ivi applicabili.
Grazie
RV
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Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Potrebbero avvalorare la mia perizia anche eventuali prove strumentali.
Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Oddio, se fai l'analisi di combustione con 40 o 39 persone non cambia nulla.SITEC ha scritto:Potrebbero avvalorare la mia perizia anche eventuali prove strumentali.
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Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
scusa se concretizzo. Salta il problema a piè pari! Non serve dimostrare nulla.. si è staccato senza permesso... ho si riallaccia oppure continua cmq a pagare la quota che pagava prima. No?SITEC ha scritto:Buongiorno mi è capitato un caso di di un condominio composto da più di 40 unità abitative, servito da un generatore di calore (circa 500 kW) con bruciatore non modulante (con più di 20 anni), ove un condomino si è distaccato senza il permesso dell'assemblea. L'appartamento ha un fabbisogno stimato di circa 8 kW. Mi si chiede di dimostrare con calcoli, il fatto che il generatore non modulante non risenta del distacco di detta unità abitativa e pertanto che i consumi risultino invariati. In questa situazione vi sarà pertanto un danno per i condomini che rimarranno attaccati all'impianto centralizzato, dato che la medesima quota ripartita in x condomini verrà ripartita in x-1. Non vengono accettate le bollette pre e post distacco quale prova documentale in quanto troppo influenzate dai cambiamenti climatici. Teoricamente mi pare abbastanza ovvio che il generatore non senta un singolo distacco, il problema è trovare un modello di calcolo ivi applicabili.
Grazie
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Non ho paura della mia ignoranza, anzi, l'affronto ogni giorno!
Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Ormai è diventata materia da avvocati, quindi devo motivare tecnicamente la cosa. Secondo me non vi è un metodo analitico per dimostrare la quanto in oggetto, dato che le variabili in gioco sarebbero troppe, anche se si facesse una verifica energetica dell'intero edificio non si arriverebbe a nulla di certo ed incontestabile.
A mio parere l'unica conclusione che si può trarre è:
Generatore di calore (caldaia + bruciatore) non modulante con potenza di 500 kW rispetto alla potenza dell'appartamento staccato stimata in circa 8 kW. La caldaia non può percepire tale irrisoria riduzione della potenza richiesta.
Però di calcoli o verifiche strumentali non se ne parla!
RV
A mio parere l'unica conclusione che si può trarre è:
Generatore di calore (caldaia + bruciatore) non modulante con potenza di 500 kW rispetto alla potenza dell'appartamento staccato stimata in circa 8 kW. La caldaia non può percepire tale irrisoria riduzione della potenza richiesta.
Però di calcoli o verifiche strumentali non se ne parla!
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Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
A mio parere, dipende molto dal tipo di impianto: se fosse a colonne montanti e se l'alloggio si trovasse in mezzo, potrebbe continuare ad usufruire del calore disperso dalle colonne montanti (che salgono ai piani superiori) da cui è stato staccato e quindi penso che dovrebbe comunque continuare a pagare parte delle spese (per potenza impiegata - vedi UNI 10200); se invece fosse all'ultimo piano, ciò non accadrebbe.SITEC ha scritto:Ormai è diventata materia da avvocati, quindi devo motivare tecnicamente la cosa. Secondo me non vi è un metodo analitico per dimostrare la quanto in oggetto, dato che le variabili in gioco sarebbero troppe, anche se si facesse una verifica energetica dell'intero edificio non si arriverebbe a nulla di certo ed incontestabile.
A mio parere l'unica conclusione che si può trarre è:
Generatore di calore (caldaia + bruciatore) non modulante con potenza di 500 kW rispetto alla potenza dell'appartamento staccato stimata in circa 8 kW. La caldaia non può percepire tale irrisoria riduzione della potenza richiesta.
Però di calcoli o verifiche strumentali non se ne parla!
RV
C'è poi l'aspetto riguardante la sua quota di spesa fissa (conduzione, manutenzione, ecc.) che rimarrebbe comunque sempre a suo carico.
Per quanto riguarda poi eventuali calcoli, dovresti fare una diagnosi dell'edificio (con tutti gli alloggi) e poi togliere quello incriminato e verificare la variazione dei consumi, che potrebbe anche risultare modesta.
Augusto 44
Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
acuta osservazioneAugusto ha scritto:potrebbe continuare ad usufruire del calore disperso dalle colonne montanti (che salgono ai piani superiori) da cui è stato staccato e quindi penso che dovrebbe comunque continuare a pagare parte delle spese (per potenza impiegata - vedi UNI 10200); se invece fosse all'ultimo piano, ciò non accadrebbe.
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Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Devi impostare la verifica basandoti sulle modalità di ripartizione dei consumi in relazione alla tipologia dell'impianto, che appunto non è modulante.
In sostanza, se i consumi fossero contabilizzati con contatori di calore, la persona che si distacca dovrebbe comunque contribuire alla quota di manutenzione del generatore e della CT (che non sono relazionati ai consumi).
Se la ripartizione delle spese di riscaldamento, avviene con tabelle millesimali che tengono conto delle superfici/volumi (o di altri metodi), di fatto puoi argomentare che si tratta di un metodo "fittizio" di ripartizione (solidate tra tutti i condomini) in quanto appunto non ancorato ai consumi "reali" del singolo appartamento, ovvero che non c'è relazione diretta tra la quota pagata e il fabbisogno dell'appartamento .
In conseguenza di ciò, anche se la richista di calore del singolo appartamento è minima, non si può ancorare la spesa al consumo del singolo appartamento, in quanto mancante dei contatori di calore individuali.
Il medesimo concetto si applica al sistema di distribuzione, in quanto escluso il caso che l'appartamento distaccato sia all'ultimo piano ed abbia interrorro le montanti al proprio piano, le perdite del sistema di distribuzione non variano anche se si distacca un appartamento.
Lo stesso anche per le perdite del generatore.
Da ultimo verifica se le modifiche apportate al sistema di distribuzione non comporti anche un peggioramento del distribuzione ad altri appartamenti.
gfrank
In sostanza, se i consumi fossero contabilizzati con contatori di calore, la persona che si distacca dovrebbe comunque contribuire alla quota di manutenzione del generatore e della CT (che non sono relazionati ai consumi).
Se la ripartizione delle spese di riscaldamento, avviene con tabelle millesimali che tengono conto delle superfici/volumi (o di altri metodi), di fatto puoi argomentare che si tratta di un metodo "fittizio" di ripartizione (solidate tra tutti i condomini) in quanto appunto non ancorato ai consumi "reali" del singolo appartamento, ovvero che non c'è relazione diretta tra la quota pagata e il fabbisogno dell'appartamento .
In conseguenza di ciò, anche se la richista di calore del singolo appartamento è minima, non si può ancorare la spesa al consumo del singolo appartamento, in quanto mancante dei contatori di calore individuali.
Il medesimo concetto si applica al sistema di distribuzione, in quanto escluso il caso che l'appartamento distaccato sia all'ultimo piano ed abbia interrorro le montanti al proprio piano, le perdite del sistema di distribuzione non variano anche se si distacca un appartamento.
Lo stesso anche per le perdite del generatore.
Da ultimo verifica se le modifiche apportate al sistema di distribuzione non comporti anche un peggioramento del distribuzione ad altri appartamenti.
gfrank
Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Concordo ma ho già argomentato in modo analogo la CTP. Purtroppo l'avvocato vuole un numero!
Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Il problema è un altro..SITEC ha scritto:Concordo ma ho già argomentato in modo analogo la CTP. Purtroppo l'avvocato vuole un numero!
Se poi inziano a staccarsi in 4/5 oppure in 10?
Se il tizio che si è staccato avesse in causa ragione gli altri lo seguirebbero.
Da notare poi che se trattasi del solito condominio NON isolato, si avrebbe cmq "furto" di calore, in quanto il condominio con l'impianto autonomo, anche se questo è spento, avrebbe dell'energia gratuita derivante delle perdite di trasmissione dei componenti opachi confinanti.
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Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
SITEC ha scritto:Concordo ma ho già argomentato in modo analogo la CTP. Purtroppo l'avvocato vuole un numero!
Fai due ACE, il primo comprensivo di tutte le unità, il secondo senza l'unità staccata. Calcola la differenza e quantificala economicamente.
Con l'ACE i consumi sono standard.
Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
SuperP ha scritto:acuta osservazioneAugusto ha scritto:potrebbe continuare ad usufruire del calore disperso dalle colonne montanti (che salgono ai piani superiori) da cui è stato staccato e quindi penso che dovrebbe comunque continuare a pagare parte delle spese (per potenza impiegata - vedi UNI 10200); se invece fosse all'ultimo piano, ciò non accadrebbe.
Il mio appartamento è proprio nel mezzo con colonne montanti e tratti sottopavimento (non coibentati).
Se mi distaccassi, praticamente mi riscalderi almeno per il 50% grazie al centralizzato!!.
In linea generale, chi si distacca, continua a pagare una quota intorno al 20-30% che comprende appunto manutenzione, etc.. ed "energia gratuita" dal centralizzato.
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Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Anch'io credo che la chiave del problema sia in queste osservazioni.SuperP ha scritto:
Il problema è un altro..
Se poi inziano a staccarsi in 4/5 oppure in 10?
Se il tizio che si è staccato avesse in causa ragione gli altri lo seguirebbero.
Da notare poi che se trattasi del solito condominio NON isolato, si avrebbe cmq "furto" di calore, in quanto il condominio con l'impianto autonomo, anche se questo è spento, avrebbe dell'energia gratuita derivante delle perdite di trasmissione dei componenti opachi confinanti.
Qualche anno fa mi è stata chiesta una consulenza per un impianto centralizzato contabilizzato dove si raggiungevano spese altissime per il riscaldamento.
Il gestore del servizio di contabilizzazione aveva portato la quota fissa al 50% per limitare i furti di calore.
In pratica il 50% del consumo globale di energia veniva suddiviso in base ai millesimi (del riscaldamento) e il 50% in base alle letture dei contabilizzatori di energia.
In ogni caso autorizzare il distacco di un condomino equivale ad autorizzare la trasformazione da centralizzato ad autonomo di tutto l'edificio.
Per fare questo nel tuo caso la legge in Lombardia richiede: relazione tecnica ex art.28 L.10/91, ACE e diagnosi energetica (DGR VIII/8745 art. 6.1).
Mi sembra che la cosa sia richiesta anche a livello nazionale.
10gradiest
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Re: Quesito distacco condomino da impianto centralizzato
Com'è andata a finire ?
Guardacaso mi ritrovo a fare il CTP in una situazione analoga.
Un condomino ha fatto togliere tutti i radiatori del suo appartamento e non paga più nulla da 3 anni.
Già che c'era ha smesso di pagare non solo il riscaldamento ma tutte le spese condominiali.
Ovviamente è scattata la causa legale.
Naturalmente io mi devo occupare solo della questione inerente il riscaldamento e cercherò di far capire che il condomino è tenuto comunque a contribuire almeno in parte ai consumi dell'impianto centralizzato per il riscaldamento.
Però sarei curioso di conoscere gli sviluppi di questo "precedente".
Guardacaso mi ritrovo a fare il CTP in una situazione analoga.
Un condomino ha fatto togliere tutti i radiatori del suo appartamento e non paga più nulla da 3 anni.
Già che c'era ha smesso di pagare non solo il riscaldamento ma tutte le spese condominiali.
Ovviamente è scattata la causa legale.
Naturalmente io mi devo occupare solo della questione inerente il riscaldamento e cercherò di far capire che il condomino è tenuto comunque a contribuire almeno in parte ai consumi dell'impianto centralizzato per il riscaldamento.
Però sarei curioso di conoscere gli sviluppi di questo "precedente".
10gradiest